02 maggio 2012


Verso le 14:00 arrivano a piedi al lodge una coppia sulla sessantina. Sono stravolti, sporchi, hanno gli occhi spiritati e lucidi, sono affaticati, assetati, affamati. Hanno l'aspetto e l'atteggiamento dei fuggitivi. Conciati così non sembrano affatto delle brave persone.Non appena sorge il sole, questa mattina Don si precipita a controllare che Marsha stia bene, le spiega l'accaduto e insieme decidono di incamminarsi per cercare aiuto. Il parco Nazionale Nkasa Lupala (Mamili), non è un parco comune. Sono ancora in pochi a conoscerlo e non è frequentato. Questa consapevolezza ha spinto Don e Marsha ad incamminarsi. Hanno attraversato il parco a piedi per circa 14 chilometri, dalla loro tenda al nostro lodge.
Sembra assurdo, un'avventura smithiana. Li guardiamo sbigottiti, increduli, affascianti e decisamente preoccupati per la loro condizione. Loro invece, con gli occhi gonfi, sembrano arrivati in paradiso e chiedono solo di potersi sedere e un pò d'acqua. Noi, più sconvolti di loro in questo momento, gli diamo una camera dove potersi rinfrescare e riposare, un pasto e da bere a volontà per recuperare le energie perdute. Hanno camminato per circa 6 ore sulla sabbia e sotto un sole caldissimo, nello stesso parco dove meno di dieci giorni fa sono stati avvistati dodici leoni, dove stanno tornando gli elefanti ed è certa la presenza di numerosi, anche se timidissimi, leopardi.
Nel pomeriggio Simone ed alcuni ragazzi dello staff sono andati con Don a tirare fuori dal fango la macchina, ma l'impresa è risultata un fallimento. Sono così rimasti a dormire da noi questa notte. Alla macchina ci penseremo domani.
Forse, tra un paio di giorni, quando i loro corpi saranno nuovamente freschi, Don e Marcha realizzeranno l'impresa appena vissuta e avranno di che raccontare ai nipotini!
A noi non rimane che constatare la potenza dello spirito di sopravvivenza che ci spinge ad affrontare le situazioni più assurde ed impensabili.

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